Più di un terzo degli italiani vive in case troppo piccole, ma rispettano responsabilmente il divieto di uscire

Città deserte, quartieri desolati, traffico scarso. E’ la prova che gli italiani, in grande maggioranza, sono coscienti che, per arginare l’epidemia, sia necessario rimanere il più possibile in casa. Col lavoro a distanza, la scuola on line, media, giochi e libri, ci si organizza per sostituire alla vita sociale quella esclusivamente familiare. Trascorrere tutta la giornata in casa, inevitabilmente riporta nelle pareti domestiche tante funzioni che prima venivano svolte fuori. E in taluni casi questo sovraccarico atterra in uno spazio insufficiente. Teniamo conto che , già prima dell’era Covid, la principale spinta a cercare un nuovo alloggio era proprio quella di vivere in una casa troppo piccola.
Secondo una comparazione internazionale le case abitate dagli italiani hanno una dimensione media di 81 mq. meno di quelle giapponesi (95mq.), spagnole (97 mq.) tedesche (109 mq.) e francesi (112 mq.). Sono valori medi (per l’Italia coincidono con le dimensioni catastali della fascia intermedia degli alloggi), ma che hanno grande variabilità a seconda della loro localizzazione territoriale, in particolare fra grandi città e piccoli paesi. Ad esempio, a Parigi, il mercato immobiliare offre, anche a caro prezzo, piccole maisonette di soli 15 -20 mq. e non è una rarità, mentre nella provincia francese le abitazioni sono decisamente grandi.
E’ quanto emerge dalla Nota della Rur sugli italiani e l’abitazione in occasione dell’emergenza COVID-19. Gli italiani vivono per metà in immobili multipiano, il 25,5% in condomini con più di 10 abitazioni e un ulteriore 27,1% in edifici più piccoli. In questo periodo di chiusura, il condominio, classico campo di battaglia della micro-conflittualità sociale, sta divenendo sempre più una cellula di vicinanza e solidarietà. Abbastanza simile all’Italia è la situazione della Germania, mentre nella Francia prevalgono tipologie abitative a minore densità, come case a schiera e unifamiliari, al contrario nella Spagna della grande bolla immobiliare ben il 44,8% delle famiglie vive in grandi condomini

Scarica il comunicato stampa

Contatti
+39 335 328326
+39 392 4432806
info@rur.it

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *