In metro da Linate a San Babila, Milano batte Roma 5 a 3

di Giuseppe Roma

La Linea Blue della metropolitana milanese è arrivata a San Babila in pieno centro, che, grazie a questa infrastruttura di trasporto veloce, è oggi collegato in 22 minuti al city airport di Linate. In pratica, i principali punti d’interesse di Milano sono raggiungibili col trasporto pubblico in pochi minuti, che si arrivi in treno o in aereo. La distanza fra Roma e Milano nel campo della mobilità sostenibile si allarga ancora di più. A Milano dal 1964 sono state costruite 5 linee metropolitane, con 121 stazioni e 104 km di rete. A Roma dal 1955 le linee realizzate sono 3 con 75 stazioni e 60 km di rete. Una teorica velocità di esecuzione, vede Roma con una media di 952 metri di metropolitana annua, rispetto a 1,7 Km di Milano. La situazione è aggravata dal fatto che Roma ha un’estensione 10 volte maggiore del Comune di Milano, dove c’è un chilometro di metrò ogni 1,8 Kmq, contro un valore dell’area romana di un chilometro ogni 21 kmq di superficie. Sono numeri molto rozzi e semplificati, ma rispecchiano la realtà che vivono i cittadini e i visitatori delle due città. In una giri con il biglietto dell’Atm, nell’altra cerchi disperatamente un autobus o un taxi, e sei costretto a optare per lo scooter o il monopattino.

Le due realtà sono incommensurabili, per dimensioni, caratteristiche e anche per difficoltà, certo molto superiori nella capitale: archeologia e vincoli storico-ambientali, urbanizzazione diffusa e spesso non programmata, discontinuità amministrativa e variabilità dei progetti. Ma certe giustificazioni lasciano dei dubbi. E’ giusto portare a giustificazione le più basse densità abitative a Roma, inadatte al trasporto collettivo, ma è pur vero che due o tre municipi romani bastano a eguagliare la popolazione dell’intera Milano. Non giova nella capitale aver smantellato le agenzie in passato competenti nella progettazione e realizzazione di tram e metropolitane. E neppure cambiare anno dopo anno il modello d’intervento, i tracciati, le concessionarie. Per non parlare dei pesanti contenziosi ancora aperti che gravano sulle tratte di più recente ultimazione. Negli ultimi 10 anni, almeno per quanto riguarda il trasporto pubblico, a Roma si è perso il senso di urgenza necessario a superare le tante difficoltà esistenti, abbandonando la città a una pericolosa inerzia, oggi aggravata dall’ondata montante di pullman, van e bus turistici. Un’emergenza che insieme a quella dei rifiuti sta minando l’immagine della capitale.

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