Studenti fuori sede … per la speculazione sugli affitti

di Giuseppe Roma

Sono bastate poche decine di studenti fuori sede accampati davanti ai Rettorati di alcune importanti Università italiane per sollevare, presso l’opinione pubblica, il problema del caro affitti. Una questione lasciata sobbollire per anni senza soluzioni credibili, che ora rischia di sbottare. Per 590.000 studenti fuori sede sono attualmente disponibili 47.500 posti letto negli studentati pubblici. Una sproporzione evidente rispetto a un potenziale fabbisogno di almeno 130.000 posti letto. In vent’anni (dal 2002) ne sono stati realizzati solo 17.500, un numero che rende poco credibile l’obiettivo di realizzarne in tre anni altri 60.000 con il Pnrr. Siamo giunti a questo punto per la combinazione di diversi fattori negativi, situazioni non gestite e non regolate. I flussi di studenti attratti dalle sedi universitarie sono stati spesso considerati un apporto all’economia locale minuta più che un fattore di sviluppo. Avere tanti studenti ha significato speculare sulla locazione di case, stanze, letti, spesso in edifici malandati e rifiutati dalla domanda locale. E poi, specie nelle città medio-piccole, c’è la spesa aggiuntiva per negozianti, fast food, trattorie, cinema, librerie. Si pensi, ad esempio, che Siena con gli studenti universitari raddoppia la sua popolazione.

L’equilibrio si è incrinato, nelle sedi universitarie di città in espansione turistica o nelle grandi città, con l’esplosione delle locazioni brevi e b&b, attività più remunerative dell’affitto a studenti. Il caso più eclatante è Bologna, dove il turismo ha avuto una recente crescita molto sostenuta. Quanto a Milano o Roma, il mercato immobiliare è investito da una domanda plurima di popolazioni fluttuanti e turisti che spingono gli affitti verso l’alto. Il compito di garantire il diritto allo studio anche attraverso soluzioni abitative accessibili è coperto da appositi enti regionali, che nel tempo hanno cambiato nome mantenendo immutata la flemma burocratica non in grado di affrontare efficacemente le problematiche di cui si dovrebbero occupare. Eppure, a un certo punto sembrava fosse stata trovata una soluzione. Lo student housing costituisce un’area interessata dagli investimenti immobiliari. Realizzare studentati in project financing – magari con un piccolo co-finanziamento pubblico – è un’operazione che funziona per l’investitore e può offrire agli studenti universitari stanze di elevata qualità ad affitti accessibili attorno ai 450 euro/mese. Interventi di questo genere sono presenti a Roma e in altre città italiane. Purtroppo, pochi esempi virtuosi, e non una pratica continua e diffusa. E arriviamo a porci sempre le stesse domande: contrastano con gli interessi speculativi e minuti? Sono ostacolati dalla burocrazia? Le soluzioni, quindi, ci sarebbero e la finiremmo di chiamare anche questa l’ennesima emergenza.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *