Il tracollo di sanità e ferrovie … uno schiaffo per chi paga le tasse

di Giuseppe Roma

Tornati alla disciplina di bilancio si ripropone il solito dilemma su come equilibrare maggiori entrate e minori spese. Poiché nessuno si propone credibilmente di eliminare sprechi, spese improduttive e clientelari, anche questa volta si profila la soluzione più utilizzata: tagli lineari e maggior prelievo dai soliti noti. Nel rapporto fra cittadino e Stato ci sono tre fondamentali atteggiamenti. Quelli che pagano le tasse e vorrebbero in cambio servizi pubblici funzionanti. Quelli che eludono o non pagano le imposte, ma vorrebbero ottenere (e spesso ottengono)egualmente il massimo possibile di vantaggi, sussidi e prestazioni pubbliche. Quelli che evadono o eludono e sono disinteressati al funzionamento dell’apparato pubblico, ma non a percepire bonus e sostegni. Sono queste note distorsioni che determinano forti diseguaglianze a scapito soprattutto di dipendenti e pensionati. Perlomeno, in passato, alcune aree della pubblica amministrazione rendevano evidenti un uso sociale delle entrate tributarie.

Facciamo tre esempi: previdenza, sanità e ferrovie. Pagare le tasse con la prospettiva di una generosa pensione è stato per decenni il sogno di molti italiani onesti. A causa degli eccessi manifestatesi in questo campo, alla fine il giocattolo si è rotto e le prospettive oggi sono ben diverse. Dalla fine degli anni ’70 abbiamo costruito un Servizio Sanitario Nazionale per tutti, gratuito e di buona qualità, e per alcuni decenni la sanità pubblica è stata un riferimento rassicurante per i cittadini. Ma ora non è più così. E, infine, finalmente con l’alta velocità ferroviaria gran parte del paese ha potuto muoversi con facilità e comodità. Ma anche questo servizio collettivo sembra inceppato, non è più pienamente affidabile, per ritardi, cancellazioni, incidenti sul lavoro. Un’altra delusione che rende i contribuenti piuttosto nervosi. Pagare le tasse è dovere civico e base della democrazia. Ma è legittimo chiedere, proprio mentre si discute di bilancio dello stato, che il gettito fiscale venga utilizzato, in modo trasparente ed efficiente, per i beni comuni, per i servizi di carattere collettivo e per le infrastrutture di sistema. Continuando con le assunzioni clientelari, con sprechi e inefficienze, tax expenditures (ovvero regalie sotto forma di agevolazioni fiscali) per decine di miliardi, si rischia di mettere a dura prova anche la fedeltà fiscale.

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