Per migliorare le infrastrutture non basta un annuncio.

Il rispetto dovuto a morti provocate da incuria e/o insipienza dovrebbe indurre al silenzio e all’azione. Mentre, come in ogni catastrofe italiana, la reazione d’opinione, registrata dai media, rischia sempre di ricadere in luoghi comuni che certo non aiutano a superare i problemi che l’hanno generata. Sul disastro ferroviario pugliese la commedia si ripete. Sotto accusa è la linea a semplice binario. Come è noto la sicurezza del trasporto su rotaia è, oggi, garantita soprattutto dalla “ripetizione di segnale in macchina” ovvero un sistema di segnalamento degli eventuali ostacoli sulla linea che consentono al macchinista di fermare il treno in tempo. E’ questa la vera garanzia per evitare che, anche dove c’è il doppio binario, il verificarsi di una frana o la caduta di un ponte, provochi un incidente mortale. Per superare il sistema di avvisi da stazione a stazione è indispensabile l’uso di tecnologie e una gestione più avanzata del servizio. La logistica ha certo bisogno di infrastrutture, specie al Sud, ma per esplicare i propri benefici è indispensabile un’adeguata organizzazione gestionale. Invece, molto spessa, da noi, tutto si risolve nella richiesta di stanziamenti e di opere pubbliche. Ma a che servono banchine di un porto, senza navi o piste di aeroporti senza aerei?
Nel Mezzogiorno poi le risorse finanziarie ci sarebbero pure, e derivano dai programmi europei, ma, come è noto, o non vengono utilizzate o si disperdono in migliaia di piccoli progetti, spesso di dubbia utilità economica e sociale. E, poi, l’ammodernamento infrastrutturale resta costantemente impigliato in procedure e meccanismi burocratici che, come è successo anche in Puglia, dilatano oltre ogni limite i tempi di realizzazione. Basti pensare che la sacrosanta, ma frettolosa, revisione del codice degli appalti, non avendo previsto una fase transitoria, ha fatto crollare del 75% i nuovi bandi di gara. Per la sicurezza dei cittadini e per l’efficacia dei servizi territoriali viene spontaneo di chiedere ai diversi protagonisti (politica, burocrazia, imprese) una maggiore attenzione ai processi reali e una minore esposizione mediatica. Richiedere o promettere centinaia di milioni per risolvere questa o quella situazione problematica (Sud, scuole, periferie, trasporti pendolari…) può tamponare una polemica per un giorno. Ma poi, cosa resta di quel giorno?

Giuseppe Roma

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