“Chi difende l’ambiente con i gradi della caldaia” Editoriale di Giuseppe Roma sul Messaggero

L’autunno è in arrivo e con esso si accentuano i timori che la già complicata situazione energetica possa degenerare provocando uno stallo per il Paese. Nonostante percepiamo, ormai da qualche anno, un significativo cambiamento della situazione climatica caratterizzata da elevate temperature e bassa piovosità, arriverà l’inverno e con i primi freddi si dovrà far fronte a una crescita della domanda di energia. A causa dell’incertezza negli approvvigionamenti di gas i governi europei, compreso il nostro, hanno formulato piani articolati per ridurne il fabbisogni, cercando di evitare, per il momento, più drastiche forme di razionamento. Il provvedimento predisposto dal ministro Cingolani prevede un risparmio fino a marzo del prossimo anno di 8,3 miliardi di metri cubi di gas ottenuto per un quarto da una maggiore produzione di energia elettrica nelle centrali a carbone e gasolio (fra cui quelle di Civitavecchia e Brindisi), circa il 40% attraverso un risparmio energetico “amministrativo “e un restante 35% dovuto a una riduzione volontaria dei consumi domestici. In pratica, la gran parte delle economie indispensabili a mantenere in sicurezza il nostro sistema grava sulle spalle degli italiani, che anche in queste circostanze è prevedibile sapranno onorare con responsabilità l’impegno che li viene richiesto.

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