Bologna capitale della resilienza. Il covid 19 cambia la geografia del benessere

di Giuseppe Roma.

L’annuale studio sulla qualità della vita nelle province italiane realizzato dal “Sole 24 Ore” deve dar conto, purtroppo, di uno degli anni peggiori di questo dopoguerra proprio sul piano della vivibilità. Una classifica significativa anche se di transizione, che registra l’evidente discontinuità provocata da Covid-19, grazie a indicatori il più possibile aggiornati al 2020. Limitandoci a esaminare le variazioni intervenute nel ranking finale che sintetizza le 90 variabili utilizzate, balzano evidenti i cambiamenti in atto nella gerarchia urbana. Su tutti i territori emerge Bologna come capitale della resilienza, confermando, anche nell’ attuale difficile situazione, i successi maturati negli ultimi anni. Una città che ha scommesso su innovazione e concertazione, attraverso un patto fra istituzioni e corpi intermedi che in pochi anni ha dato i suoi frutti. La Motor Valley, il Big Data District e il Centro Europeo di Meteorologia, il 2% del pil investito in ricerca fanno parte di una rivoluzione silenziosa che ha decisamente innalzato il livello di competitività dell’intera regione. Con Bologna, secondo lo studio, cresce Verona in pratica in affiancamento alla posizione di vertice, dovendo considerare Bolzano e Trento (seconde e terze) fuori concorso in quanto province autonome del tutto speciali. Subiscono, invece, un ridimensionamento le aree vitali del nord-est veneto da Vicenza, a Treviso a Padova.

Se ne può dedurre che il triangolo più resiliente, il cuore dell’economia italiana colpita da Covid-19, si è un po’ ristretto fra i poli di Bologna, Verona e Milano, che, pur ridimensionato, resta il centro più vitale d’Italia. Non potevamo aspettarci, in questo anno difficile, una riduzione del dualismo italiano Nord/Sud. E, infatti, le province meridionali ricoprono generalmente le posizioni meno elevate della classifica. Tuttavia, proprio dal Mezzogiorno viene un segnale di speranza, rappresentato da un ottimo piazzamento di Cagliari. La città sarda si colloca al nono posto con un significativo scatto in avanti dovuto soprattutto all’ottima valutazione nel campo della salute e della demografia, due fattori che abbiamo imparato a considerare decisivi per la qualità della vita e lo sviluppo sostenibile.

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