Le disuguaglianze sociali a Roma

La dinamica negativa della crisi degli ultimi anni non ha soltanto intaccato il posizionamento di Roma rispetto al resto del Paese, ma ha anche accentuato le distanze che separano – nelle dimensioni economiche e sociali, ma anche in quelle demografiche – le diverse componenti territoriali del perimetro cittadino. E’ quanto emerge dal Rapporto RUR sulla capitale realizzato per CGIL CISL e UIL.
La fotografia dei quindici municipi, letti attraverso la distribuzione della popolazione e dei contribuenti pubblicata dal Comune, mette in luce il diffondersi di alcuni fenomeni che in prospettiva non potranno che complicare la gestione della città e delle sue articolazioni. Se si prende come termine di confronto il reddito medio dell’intera comunità romana e quello medio dei municipi, appare evidente come alcune aree della Capitale presentino un consistente divario, il quale assume valori particolarmente importanti se messo in relazione ai redditi medi riportati per alcuni municipi dove si concentra la parte più abbiente dei residenti. Roma delle Torri, Prenestino/Centocelle, Tiburtina e Arvalia/Portuense sono i municipi con una maggiore distanza negativa nei confronti del livello medio di reddito, mentre in termini assoluti i municipi più ricchi – con valori superiori alla media per oltre 10mila euro – sono ancora il primo (Centro Storico) e il secondo municipio (Parioli/Nomentano): per quest’ultimo la differenza sfiora addirittura i 19mila euro, che diventa di circa 23mila euro se raffrontato con il Municipio più “povero” (Delle Torri). Il divario fra le diverse aree del Comune di Roma trova un immediato riflesso nei valori delle abitazioni di proprietà e, dunque, nel livello della ricchezza posseduta.

Leggi il dossier
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Leggi l’articolo su Repubblica del 7 dicembre 2016
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Per avere il Rapporto integrale “Roma:sviluppo sostenibile e lavoro-Scenari e strategie per il futuro della Città Metropolitana” scrivi a info@rur.it

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