Innovazione a Soveria Mannelli

 

Soveria per te

 

Soveria Mannelli: il comune più informatizzato d’Italia ma soprattutto un caso di studio emblematico per comprendere l’impatto che l’evoluzione dei sistemi di governance e la spinta verso la modernizzazione possono avere sulla qualità della vita e sui legami sociali di un piccolo centro dell’Italia meridionale.

 

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Pubblichiamo la sintesi del Rapporto Censis “Soveria per te. Monitorare il processo d’innovazione ascoltando i bisogni della cittadinanza”. La versione estesa, completa di tabelle descrittive, è disponibile nella sezione Ricerche e materiali.

A Soveria il Giano bifronte della modernità: comunità tradizionale o villaggio globale?

L’osservazione del sistema dei bisogni della comunità e dei mutamenti in atto ritaglia, sullo sfondo delle urgenze locali, un’immagine doppia di Soveria Mannelli e della sua cittadinanza. La modernizzazione del sistema sociale e dell’amministrazione comunale si manifesta, a Soveria, come un Giano bifronte, dio romano di tutto ciò che ha inizio, con un volto rivolto alla porta del villaggio globale, ad e-Soveria, e con l’altro alla comunità tradizionale, al piccolo comune presilano.

Innovazione e tradizione concorrono entrambe, simultaneamente, a tessere la trama del tessuto sociale della cittadina. Il volto rivolto al passato, alla tradizione, posa lo sguardo sul sistema locale di welfare, le cui fondamenta affondano nella famiglia, nelle associazioni di volontariato, nei legami di amicizia e vicinato: le direttrici della dimensione comunitaria che fanno da sponda alle spinte d’innovazione.

D’altra parte, però, Soveria guarda in avanti ad un futuro prossimo fatto di reti virtuali e partecipazione attiva della cittadinanza. Un volto di estrema dinamicità che porta Soveria ad essere il comune più informatizzato d’Italia e che crea aggregazione attorno ad iniziative telematiche e eventi ad alto livello culturale da cui deriva una spinta di rinnovamento che investe la coesione e la partecipazione sociale.

Due volti, dunque, che però non si contrappongano ma si sostengono vicendevolmente. A Soveria non si è verificato il preoccupante vaticinio secondo cui le reti virtuali sostituirebbero le comunità tradizionali favorendo la tendenza alla individualizzazione e all’atomizzazione dei rapporti sociali. Qui le reti virtuali hanno rappresentato uno stimolo per lo sviluppo di nuove sinergie con le reti di relazione sociale. Non si tratta di un processo avviato dal basso, non si è creata la comunità virtuale dei soveritani come spontanea iniziativa di giovani internetnauti, è stata piuttosto l’amministrazione comunale a sollecitare il processo di modernizzazione in atto coinvolgendo le diverse categorie sociali.

Si conferma, invece, l’ipotesi per cui nei processi di innovazione risultano spesso più efficaci le singole soggettualità, piuttosto che piani razionali ed organici di riforma calati spesso su substrati non pronti a recepirli. Le barriere all’innovazione sono, infatti, di natura culturale e il loro abbattimento è spesso opera di quelli che si possono definire gli innovatori, individui singoli o collettivi la cui creatività esercita un effetto di traino ed imitazione sulla realtà in cui operano.

Nel caso di Soveria Mannelli il driver del fenomeno di informatizzazione della cittadinanza è conseguenza dell’iniziativa dell’équipe comunale che, a giudicare dai successi ad oggi ottenuti con il progetto Soveria.it, ha avuto la capacità di innovare innescando un processo di cambiamento culturale, oltre che organizzativo, dell’amministrazione stessa. E’ evidente però che tale iniziativa ha incontrato i bisogni della cittadinanza che non solo sta partecipando attivamente ai progetti di informatizzazione, ma utilizza le reti telematiche con consapevolezza ed estrema maturità.

L’impegno dell’amministrazione locale e l’investimento fatto per trasformare questo piccolo comune nel comune più informatizzato d’Italia ha portato l’amministrazione di Soveria Mannelli ad imporsi, negli ultimi anni, per la capacità dimostrata nell’introdurre strumenti innovativi di governance e di promozione territoriale. Tuttavia, quel che è più importante è che la passione per le nuove tecnologie unisce e stimola uomini e donne di ogni età e professione. E’ così che la politica cittadina si mostra capace di coinvolgere le diverse categorie sociali nel percorso di cambiamento e informatizzazione.

L’informatica fa rete

L’impegno dell’amministrazione locale nell’avviare un processo di modernizzazione riesce a coinvolgere le categorie svantaggiate nei processi di innovazione territoriale?

Guardando ai risultati dell’indagine non si può che dare una risposta affermativa: il 66,7% dei soveritani possiede un PC nella propria abitazione e, nel 60,2% dei casi, questo è connesso ad internet. E’ evidente che su queste percentuali, decisamente piùalte rispetto alla media nazionale, le variabili strutturali – sesso, età reddito o professione – hanno un’influenza piuttosto bassa. Come già detto non si tratta di una disposizione telematica “naturale” dei cittadini di questo piccolo comune della provincia di Catanzaro, quanto piuttosto dei primi risultati del piano d’informatizzazione locale.

Soveria.it è il nome dell’iniziativa che, promossa dall’amministrazione comunale, mira entro il 2003 alla realizzazione di un duplice obiettivo: innovare la pubblica amministrazione locale e promuovere la piena occupazione giovanile, puntando sulla diffusione di conoscenze tecnologiche specialistiche sul territorio. Di questo progetto i soveritani apprezzano in particolar modo i servizi di Informazione e comunicazione (43,8%) e di fomazione-alfabetizzazione informatica (34,9%). I corsi di informatizzazione, parte centrale del progetto, hanno infatti rappresentato un momento importante per la comunità ed hanno visto la partecipazione di casalinghe, pensionati e disoccupati, persone di diverse categorie sociali, che hanno lasciato per qualche ora le loro normali occupazioni per dirigersi nella sala telematica del comune dedicando parte del proprio tempo libero ad imparare come e perché è utile utilizzare un computer. In altre parole, i soveritani sono piùinteressati dalla generale crescita delle proprie competenze in materia di telematica e dalla possibilità di ampliare le proprie reti di relazione, di fare comunità e di uscire dai confini della piccola comunità pur restandoci e facendosi proteggere dalle reti amicali e familiari.

Sostanzialmente, la realizzazione del piano per l’informatizzazione locale sta dimostrando, nel piccolo paese di Soveria Mannelli, la tanto discussa capacità delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione di attivare nuovi meccanismi di partecipazione e aggregazione sociale senza necessariamente produrre o aggravare fenomeni di esclusione delle categorie più deboli. Dal punto di vista della partecipazione politica, in primo luogo, il miglioramento della comunicazione con i cittadini sta stimolando la partecipazione dal basso alla gestione della cosa pubblica e sta accrescendo la consapevolezza del ruolo di supporto alla democrazia costituito dalla rete.

La familiarizzazione con il web sta inoltre agendo sulle dinamiche di aggregazione sociale rispetto alle quali contribuisce a rafforzare i legami intergenerazionali interni alla comunità tradizionale, e, alleggerendo gli individui dai vincoli dell’identità locale e dalle limitazione geografiche, stimola le interazioni a distanza che soddisfano il bisogno di essere parte di una realtà globale. Tanto piùche proprio da questa “evasione virtuale” possono aprirsi per i cittadini una serie di nuove opportunità lavorative e di soluzioni alle problematiche sociali.

Le emergenze sociali

Dietro ad e-Soveria c’è un comune della Piccola Sila in cui i cittadini vivono con inquietudine i problemi legati all’invecchiamento della popolazione, alla disoccupazione, al disagio giovanile e al fenomeno della droga. La difficoltà a realizzare le proprie aspettative sul piano lavorativo e imprenditoriale è un refrain che ritorna piùvolte nel corso dell’indagine sulla domanda sociale. Il rischio di un allentamento della coesione sociale, dovuto proprio alla penuria di lavoro, spaventa la cittadinanza che chiede con forza un rimedio. La disoccupazione, com’è noto, non crea solo problemi di sussistenza e di sovraccarico sulla popolazione attiva, ma facilita l’innescarsi di profonde problematiche sociali e il disagio giovanile è senza dubbio una di queste. A detta dei cittadini anche la droga sta diventando una minaccia concreta per il paese e nell’ultimo anno sono avvenuti di frequente i reati di spaccio e detenzione. Seppure dunque emerga dall’indagine un buon livello di qualità della vita, determinata principalmente dai rapporti sociali che legano la comunità, dai servizi comunali e dalle politiche locali, questa appare significativamente turbata dai problemi che pesano sulle categorie piùdeboli. In particolare la condizione dei giovani e degli anziani preoccupa la cittadinanza e genera un carico assistenziale elevato che procura ai soveritani un senso di insicurezza e preoccupazione.

Al vertice della scala dei problemi di Soveria si posizionano tutte questioni legate alle due fasce deboli della popolazione:

  • da una parte la questione giovanile – paura della disoccupazione prima fra tutte, seguita dall’emigrazione dei giovani e dalle situazioni di disagio che colpiscono i giovanissimi, i quali non trovano a Soveria le risorse per soddisfare le proprie aspirazioni circa l’ambito lavorativo, il tempo libero e il divertimento;
  • dall’altra la senilizzazione della popolazione – che, seppure come problema oggettivo si trovi in quinta posizione, preoccupa per la condizione di solitudine in cui vivono gli anziani.

All’ultimo posto, i servizi sociali che solo per un cittadino su due risultano essere un fattore di preoccupazione grave attestando così una sostanziale efficienza delle istituzioni locali sotto il profilo dei servizi al cittadino. L’operato dell’amministrazione comunale trova ampia corrispondenza nei giudizi dei cittadini, in gran parte positivi, rispetto alla gestione degli spazi pubblici, ai servizi amministrativi e ai servizi alla persona. Le iniziative di comunicazione e l’impegno che contraddistingue la politica comunale degli ultimi anni riceve l’apprezzamento del 70,4% dei cittadini, che dimostrano così un interesse effettivo ad essere aggiornati e coinvolti nelle azioni promosse dall’ente locale. Incontrano il favore della cittadinanza anche i servizi per la gestione degli spazi pubblici ad unica eccezione della manutenzione delle strade e dei servizi per la viabilità e il traffico, per cui i giudizi negativi superano di una percentuale maggiore del 30% i giudizi positivi. In particolare, la manutenzione delle strade appare un punto debole della gestione pubblica, i cittadini soddisfatti sono poco piùdell’11%, mentre chi reputa questo servizio poco o per niente soddisfacente rappresenta ben l’85,8 % della cittadinanza. Per ciò che riguarda, infine, i servizi alla persona al primo posto nell’ordine di gradimento si posiziona il centro comunale di valorizzazione informatica (51,9%). Tra i servizi ai cittadini questo appare di gran lunga il piùconosciuto ed usato dalla cittadinanza che nell’12,7 % dei casi esprime addirittura un giudizio di eccellenza. La vocazione informatica del paese si legge anche nel giudizio espresso circa la mediateca comunale (nata dalla trasformazione della biblioteca) che, conosciuta e utilizzata dal 63,2% dei cittadini, riceve l’apprezzamento del 49,6% dei soveritani.

Un’agenda per le politiche costruita dai cittadini

Dalle opinioni espresse dai cittadini si ricava un’offerta di servizi pubblici di buon livello, tra i piùapprezzati quelli di comunicazione e informazione, l’ospedale civile, il centro di valorizzazione informatica e la mediateca, la nettezza urbana, l’illuminazione e il servizio di polizia urbana. Viene apprezzato dalla cittadinanza l’impegno dell’amministrazione pubblica nel campo dell’innovazione, alto è il livello di soddisfazione per le manifestazioni promosse ed organizzate dal comune. Un quadro che nel complesso appare buono. Ciò nondimeno, è fondamentale accompagnare la crescita e i processi di innovazione che stanno avendo luogo nel paese con politiche mirate a risolvere alcuni nodi che, se trascurati, rischiano di accentuare all’interno del paese discrepanze generazionali e di appesantire le condizioni di vita dei piùanziani e dei giovani.

E’ stato chiesto ai cittadini di Soveria di definire quali fossero le aree di intervento prioritario per migliorare la qualità della vita nel paese, le risposte, sostanzialmente uniformi per condizione professionale ed età, si sono concentrate da un lato su problematiche di ordine sociale e dall’altro su questioni di amministrazione ordinaria della città. Piùin generale la cittadinanza chiede politiche di sostegno per i disoccupati (77,4%) per i giovani (45%), per gli anziani (28,5%) e per le famiglie (19,2%). La richiesta di tali interventi è espressione di un bisogno di rinforzo della rete sociale che costituisce il capitale principale di questa comunità. La politica di innovazione, portata avanti con entusiasmo dall’amministrazione, necessita di interventi che irrobustiscano le categorie piùsvantaggiate e garantiscano un cambiamento profondo e senza esclusi. Per far questo è necessario intensificare gli interventi per l’occupazione (59,8%), e affrontare con estrema urgenza la questione della droga e la lotta al disagio giovanile (37,7%). Tuttavia, buona amministrazione significa anche miglioramento di dotazione e qualità dei servizi pubblici (28,1%) e innovazione sul piano infrastrutturale e della mobilità, individuate come urgenze sociali dal 51% dei cittadini.

Soveria si trova a metà tra Cosenza e Catanzaro in una posizione che, se sostenuta da una buona rete viaria e ferroviaria, permetterebbe alla cittadina di collegarsi con entrambe le province calabresi. Questo inevitabilmente è un processo che deve essere sin da ora gestito con estrema cautela perché se da un lato l’accorciarsi delle distanze dai centri provinciali garantirebbe nuove prospettive dal punto di vista lavorativo, dall’altro modificherebbe senza meno l’aspetto della città e la natura comunitaria dei legami che tengono insieme la realtà comunale.

In conclusione, a Soveria le iniziative comunali spingono i cittadini a fare il salto verso l’innovazione e sotto di loro, per ripararli, c’è una rete forte fatta di famiglia, tradizione e servizi sociali. Ma il panorama che si vede sotto la rete è scavato da solchi profondi i cui nomi sono disoccupazione, senilizzazione, solitudine degli anziani, emergenza droga e disagio giovanile. L’amministrazione locale chiede la partecipazione dei cittadini per colmare questi solchi e la cittadinanza chiede interventi urgenti di consolidamento della base sociale. Questo vuol dire che la progettazione dello sviluppo futuro deve provenire da uno sforzo corale e attivo di chi vive la città e che le tecnologie, oramai parte della vita cittadina, rappresentano una piattaforma e uno strumento capace di facilitare l’improcrastinabile ricerca di soluzioni alle urgenze sociali.

 

 

12 Gennaio 2006

 

 

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Le città digitali

 

Cremona, la cooperazione e le tecnologie per un territorio innovativo

 

A Cremona la città digitale si costruisce attorno ad una forte tradizione alla cooperazione e fiducia verso le nuove tecnologie. La rete civica, il portale di servizi e la rete per la banda larga sono i pilastri di un processo di innovazione tra i più interessanti in Italia.

 

di Marta Pieroni

 

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Da alcuni anni a questa parte cittadini e imprese in Italia vivono in modo nuovo i rapporti con la pubblica amministrazione. Sono cresciute le aspettative, grazie al coinvolgimento sempre più frequente in programmi innovativi e la diffusione delle nuove tecnologie. La vivacità del contesto avvalora le possibilità future di cambiamento, in termini di miglioramento dei rapporti e nuove opportunità.
I cittadini ripongono dunque una crescente fiducia nei benefici connessi alle iniziative di riforma amministrativa. Si riscontra un diffuso interesse a veder soddisfatti bisogni nuovi: avere informazioni disponibili ventiquattro ore su ventiquattro, potersi rivolgere agli sportelli in orari inconsueti, godere di spazi per esprimere giudizi e proposte. Il cittadino sente di poter esigere il rispetto dei suoi diritti: ad essere informato e ad informarsi, a fruire dei servizi in tempi rapidi e in modalità “sostenibili”. Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono un ausilio indispensabile per disegnare i nuovi tempi, i nuovi luoghi e i nuovi modi di interazione.
Anche tra le imprese si diffondono le nuove tecnologie, anche se permane una resistenza al loro uso in rete, per una difficoltà “culturale” a condividere le informazioni. Ma, specie in alcune zone d’Italia, è alta la consapevolezza della necessità di un cambiamento e la propensione ad aderire alle iniziative che le PA mettono in campo per animare il territorio e favorire la cooperazione.
Alcuni territori più di altri possono fruire già oggi dei vantaggi derivati da una cultura diffusa che favorisce iniziative “pionieristiche” e le rende best practice da condividere sul territorio nazionale. Cremona è uno di questi luoghi.

A Cremona, la tradizione alla cooperazione unita all’interesse per le nuove tecnologie hanno creato il terreno adatto per progetti, come la Rete Civica e il Portale e-cremona, in cui la pubblica amministrazione ha agito da animatore territoriale coinvolgendo enti pubblici, privati e cittadini in un processo innovativo. Tale impegno è stato possibile grazie ai legami che Comune e Provincia intrattengono con altri soggetti quali la Camera di Commercio, l’Associazione cremonese studi universitari, le aziende municipalizzate, rapporti che si sono consolidati nel tempo (a titolo d’esempio, l’AEM gestisce i servizi della città dal 1915).
Cremona ha negli ultimi anni puntato molto sulle tecnologie. Ha iniziato a programmare il suo sviluppo tecnologico prima di molte altre città e ne trae oggi i vantaggi trovandosi ad essere una delle città italiane più cablate. Avere avuto fiducia significa aver seguito per tempo il processo di innovazione piuttosto che rimanerne esclusi, o comunque arrivare in ritardo.

Nei primi anni ’90 Comune, Provincia e Camera di Commercio di Cremona più altri soggetti pubblici e privati diedero vita ad un patto per lo sviluppo. L’obiettivo era consentire a Cremona di entrare pienamente nella società dell’informazione. Cremona si proponeva, in consonanza con gli stimoli derivanti dagli studi di RUR-Censis, quale “città digitale“, città connessa e propensa all’uso delle ICT. Si stabiliva così la creazione di una rete civica per familiarizzare i cittadini con le nuove tecnologie e una rete in fibra ottica per offrire banda larga e quindi servizi.

La rete civica di Cremona (RCCR) è stata una delle prime esperienze in Italia: uno di quegli avvii “pionieristici” che hanno poi ispirato le altre sperimentazioni che a mano a mano hanno preso vita in Italia.
A Cremona gli obiettivi di crescita della relazionalità sul territorio e quelli di predisposizione di nuovi servizi sono andati di pari passo, nella convinzione che l’utilità per i cittadini esista solo laddove il singolo riconquista la sua centralità nel confrontarsi con una rete di soggetti pubblici e privati coordinati tra loro. Per questo motivo la rete civica ha trovato naturale evoluzione nel Portale e-cremona che si affianca ai siti istituzionali aderenti alla rete civica per offrire un punto unificato di fruizione di servizi. La nascita del portale dà nuovi contenuti alla cooperazione tra i vari soggetti impegnati nella rete civica: vengono coinvolte altre realtà, aumentano i servizi per cittadini e imprese, si costituisce appositamente una società di scopo, Net People, per la gestione del portale.
L’esempio di Cremona è interessante perché, in controtendenza rispetto ad altre realtà, la rete civica cremonese è rimasta una realtà viva nel corso degli anni. La nascita del portale ha potuto fare tesoro del patrimonio sociale, organizzativo e informativo della vecchia RCCR. Il “capitale sociale” accumulato consente di compiere un passo in avanti: dalla creazione della rete, degli spazi e servizi disponibili, alla co-progettazione del portale e dei servizi.
Il sito e-Cremona non è il sito istituzionale del Comune, quanto uno strumento messo a disposizione dal comune allo scopo di ampliare la conoscenza degli attori e delle opportunità sul territorio, per comunicare e scambiare opinioni, per fare proposte. Diventa uno strumento di governance. Confluiscono sul portale portatori di interesse ed erogatori di servizi che possono comunicare e cooperare tra loro. Il vantaggio per l’utente finale è evidente: il singolo non deve più andare alla ricerca di informazioni provenienti da fonti diversamente dislocate sul territorio e sul web, ma fa egli stesso parte di una comunità di interesse che trova in un luogo il proficuo incontro dei soggetti con cui deve relazionarsi e può fruire di efficaci strumenti di orientamento.

L’Unione europea dà grande rililevo all’obiettivo di garantire l’accesso ad Internet a banda larga per tutte le aziende, le scuole e le università entro il 2005. Reti ad alta velocità consentono scambi di dati e quindi più comunicazione e più servizi, garantendo la massima interattività. Diverse città come Cremona hanno in questi anni creato reti metropolitane a banda larga da collegare a reti nazionali e internazionali. La rapidità con cui si è potuta portare a compimento la cablatura del territorio cremonese dipende anche da condizioni specifiche del sottosuolo (in cui, con lungimiranza, l’AEM aveva negli anni ’80 inserito tubature vuote nel corso degli scavi per posare le tubature del teleriscladamento dove si sono potuti inserire i nuovi cavi in fibra ottica). Oggi la rete è di oltre 100 chilometri e ogni zona della città è raggiunta dalla banda larga di nuova generazione. La società di scopo AEMcom è nata nel 1998 ed opera sul mercato delle telecomunicaizoni, anche come Internet Service Provider.

I nuovi strumenti non portano soltanto benefici nella relazione one-to-one con i potenziali fruitori dei servizi pubblici. La caratteristica più propria della telematica è la sua predisposizione alla creazione di reti: tra più amministrazioni, con altri soggetti privati, con e tra i cittadini. La rete è il modello a cui si ispirano i progetti di governance, attraverso cui si può sviluppare un più allargato sistema di dialogo tra governo e società civile.

Il governo elettronico del territorio rivela la sua parzialità in assenza di una coerente azione di recupero da parte della amministrazione della relazione con altri soggetti attivi ed erogatori di servizi, sia in senso verticale (coordinamento dei progetti su base regionale, provinciale, comunale) sia in senso orizzontale (camere di commercio, asl, università, scuole, privati). Sono, concretamente, diversi i soggetti che si confrontano con cittadini e imprese sul territorio, e i progetti richiedono investimenti, risorse che, attraverso collaborazioni, possono essere condivisi. I portali specialistici orientati ai servizi che stanno nascendo, come quello di Cremona, non possono per questo prescindere dall’attivare logiche di rete.
Questa nuova tendenza a “fare sistema” con processi di integrazione, collaborazione e coordinamento mediati dalle nuove tecnologie ben si concilia con le “parole d’ordine” della riforma amministrativa che promette a cittadini e imprese un accesso più immeditato e semplificato ai servizi.

La Rete Civica di Cremona

Il Portale e-Cremona

 

 

12 Gennaio 2006

 

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