Bamboccione a chi? Occupazione giovanile bestia nera degli ultimi governi

di Giuseppe Roma.

E’ dai tempi del compianto Padoa Schioppa che i ministri economici, a un certo punto del loro mandato, trattando di tematiche lavoristiche, se la prendono con le nuove generazioni.Termini come “sfigati” o il più raffinato “choosy” hanno suscitato l’immediata reazione dell’opinione pubblica e un altrettanto repentino chiarimento da parte degli alti rappresentanti istituzionali. Quelli erano professori e si sa l’aula universitaria può generare reazioni inconsulte.Ma l’attuale ministro del lavoro ha sempre rivendicato origini e cultura popolare. Perché, allora, a un certo punto è scappata anche a lui la frase antipatica contro le nuove generazioni? Penso che l’occupazione giovanile, il merito e la scommessa sui giovani resti la bestia nera degli ultimi governi, esecutivi che esercitano il potere in una fase di perdurante stagnazione.

Anche il governo Renzi ci ha provato attuando il programma “garanzia giovani” e con il “bonus cultura”. Ma poi al referendum soprattutto ventenni e trentenni hanno espresso un chiaro segnale negativo. In una ricerca di qualche anno fa emerse che i giovani vanno all’estero perché negli altri paesi europei i giochi sono chiari, i rapporti trasparenti.Una condizione che li rende soddisfatti anche se sono impegnati in lavori non particolarmente qualificati. Figuriamoci poi quando ti consentono di mettere in pratica le tue competenze. La critica più profonda all’Italia che avevano lasciato era di essere soggetta a un processo di “imbarbarimento” progressivo, nei rapporti fra cittadini e potere, nelle relazioni umane, nella vita quotidiana delle nostre città. Forse più che le battute servirebbe un clima più serio e politiche strutturali più efficaci.

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