È stato presentato il nuovo rapporto “Per le TeknoCittà. Comportamenti sociali più avanti dell’organizzazione urbana”
MUNICIPIUM 2012
Il 13 dicembre 2012, presso le Scuderie di Palazzo Altieri, si è svolta l’edizione 2012 di Municipium il periodico incontro promosso dalla RUR sui temi urbani.
La riflessione di quest’anno ha preso le mosse dai contenuti di un’apposita indagine nazionale promossa dalla RUR e dal Censis incentrata sul tema dei comportamenti quotidiani dei cittadini in ordine ad alcune tematiche cruciali per la vita nella città contemporanea: dalla mobilità all’uso delle tecnologie digitali, dai servizi alla gestione dei rifiuti, dalla casa fino ad indagare sul senso di comunità.
Il rapporto ha evidenziato come in Italia sempre maggiori quote di cittadini, grazie alla tecnologia ma anche ad una maggiore consapevolezza, sperimentino almeno parzialmente nuove modalità per semplificare i processi, abbattere gli impatti sull’ambiente, ridurre gli sprechi.
Nella sua introduzione Giuseppe Roma, segretario generale della RUR e direttore del Censis, ha voluto sottolineare le questioni più importanti che devono essere affrontate per delineare una strategia di successo, un “manifesto per la città vivente”.
L’Italia ha una lunga tradizione di vivibilità urbana, ma solo per quanto riguarda la piccola scala mentre ancora c’è molta difficoltà a gestire le grandi città che ormai dominano la scena urbana del nostro paese. Sono quattro le priorità che vanno urgentemente affrontate per governare le nostre “big cities”: dare soddisfazione alla domanda abitativa, potenziare le reti per la mobilità, promuovere il risparmio energetico e realizzare l’infrastruttura digitale. Nelle parole di Roma solo così si potrà fare in modo che cittadini, famiglie e imprese possano creare benessere individuale e collettivo all’interno delle realtà urbane
A partire da questi spunti si sono sviluppate le riflessioni di Paolo Desideri e Massimiliano Fuksas. Entrambi gli architetti, con i loro interventi, hanno convenuto con l’ipotesi di fondo che vede gli italiani più tecnologici e avanzati delle realtà urbane in cui vivono, sottolineando, attraverso alcuni esempi, la difficoltà e la lentezza con cui la città fisica si adegua alle esigenze dei cittadini e a quelle della modernità. Entrambi hanno riportato degli esempi pratici di come le città sfuggono dai piani e dalle aspettative di governanti, urbanisti e architetti.
Così Desideri ricorda come lo sviluppo urbano di Roma programmato verso est sia di fatto proceduto sin dagli anni ’60 in tutt’altra direzione, verso Fiumicino, per aggregazioni successive di interventi tra loro slegati, una sorta di “Los Angeles non pianificata” che si estende senza soluzione di continuità da Roma fino a Ladispoli.
Fuksas invece ha ricordato l’importanza di guardare ai nuovi fenomeni, ad esempio Chongquing cioè quella che è apparentemente la più grande città del mondo (la municipalità conta quasi 30 milioni di abitanti) ma che rimane perlopiù ignorata dal dibattito odierno sulla questione urbana.
Anche le conclusioni di Giuseppe De Rita, presidente del Censis, sono state in linea con tali interventi e hanno riguardato più nello specifico il governo delle città. Non ha senso certo pensare che la città si possa oggi governare secondo il modello omnicomprensivo della pianificazione razionalista, ma viene piuttosto governata in maniera ricorsiva da una molteplicità di attori urbani.
15 Gennaio 2013