La repubblica dei tax payers

di Giuseppe Roma.

Non c’è un governo che, nel programmare le poste di Bilancio, non consideri fra le entrate il recupero dell’evasione fiscale. Nell’imminenza della proposta di DEF per il 2018 cadono a proposito i dati sulle ultime dichiarazioni Irpef specie se confrontate con il 2012, anno della “febbre da spread” Innanzitutto si è ridotta la platea dei dichiaranti da 41.4 milioni a 40.9 e quella dei contribuenti da 31 milioni a 30,8 milioni. Nonostante questo l’imposta netta versata è cresciuta del 9,4% da142,6 a 156 miliardi di €., ma questo andamento non è risultato omogeneo per le diverse categorie. Infatti, sempre fra 2012 e 2016, lavoratori dipendenti passano da 20,8 milioni a 21,2 con un aumento dell’imponibile medio di circa il 2%, mentre diminuiscono i pensionati (da 15,1 milioni a 14,6 milioni), i lavoratori autonomi e le partite Iva ovvero gli imprenditori individuali. Per tutte queste tre ultime categorie aumenta significativamente il reddito imponibile medio: i pensionati dell’8,8%, gli autonomi del 15,7%, i piccoli imprenditori del 19,4%. Incidono probabilmente le normative fiscali, la legge Fornero, l’inabissarsi nel sommerso del lavoro autonomo povero e precario, ma il quadro contraddice molti luoghi comuni, con aumento dei dipendenti, riduzione degli indipendenti che però dichiarano di più.
Altrettanto interessante è l’approfondimento sulla spaccatura geografica del paese che conferma, naturalmente, le distanze fra Nord e Sud. Tuttavia, le prime tre regioni per numero di contribuenti risultano la Lombardia con 7,1 milioni, il Lazio con 3,9 milioni e il Veneto con 3,5 milioni. Ma il Lazio – che non ha chiesto una maggiore autonomia per meriti contributivi – con 22.200 euro di imponibile medio batte il Veneto che si ferma a 21.000. Scherzi degli open data e forse anche delle medie, ma certo in termini di ricchezza sorprende il rovesciamento di posizioni.
Sulle tasse si gioca una partita importante per la tenuta di ogni collettività, specie in un periodo di grande turbolenza economica. La pressione effettiva sui cittadini è rilevante, accresciuta da un costo occulto rappresentato dagli adempimenti. Ma certo la più profonda ragione del malcontento sta nel modo con cui viene utilizzata la base fiscale, perché quello che ritorna alle persone da parte dello stato non è sufficiente a ricompensarle dei notevoli esborsi richiesti. Sarebbe bello che anche l’Italia fosse una vera Repubblica fondata sui Tax Payer.

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